ARTICOLO ATTIVO
24/03/2023
MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY

PIANO TRANSIZIONE 4.0, LA REVISIONE PUÒ ARRIVARE GIÀ NEL 2023

L'intervento del Dirigente del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Marco Calabrò) , avvenuto il 23 marzo all'Industry 4.0 360 Summit, ha fornito alcuni dettagli tecnici sulla possibile modifica del Piano Transizione 4.0 già nel corso del 2023.
L'annuncio del Dirigente del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Marco Calabrò) riguardo alla possibile revisione del Piano Transizione 4.0, è stato accolto con grande interesse dalle imprese italiane. 

La revisione del Piano potrebbe arrivare già nel corso del 2023, grazie a nuove risorse che potrebbero giungere da Bruxelles, in particolare dal fondo RePower EU, che potrebbe accelerare la transizione ecologica.
Il fondo RePower EU è stato istituito dall'Unione Europea per sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio e per promuovere l'innovazione tecnologica. Le risorse del fondo potrebbero essere utilizzate per finanziare la revisione del Piano Transizione 4.0, fornendo alle imprese italiane il sostegno necessario per investire in tecnologie avanzate e sostenibili.

Sempre per quanto riguarda le risorse, aggiunge Calabrò, il Governo sta portando avanti una negoziazione con Bruxelles per chiedere di accedere ai fondi residui del piano Next Generation EU che non sono stati ancora utilizzati. Si tratta di un totale di 200 miliardi di euro, che in parte sono destinati a Spagna e Portogallo che non ne avevano fatto pieno utilizzo in un primo momento, ma di cui una parte potrebbe essere utilizzata per immettere nuove risorse nel piano già a partire dal 2023.

Si ricorda che con l’inizio del nuovo anno 2023 il Piano Transizione 4.0 è partito in versione ridotta per le aliquote dimezzate previste dalla Legge di Bilancio 2022. 
Negli ultimi mesi, le imprese hanno chiesto a gran voce il potenziamento del Piano Transizione 4.0, per dare continuità agli incentivi ed avere una visione strategica grazie agli investimenti nella trasformazione digitale.
La revisione del Piano Transizione 4.0 è dunque un argomento di grande interesse per molte imprese italiane, in quanto il Piano ha un impatto significativo sul business delle imprese italiane e sulla loro capacità di crescere e competere a livello internazionale. 

Due sono i temi principali sollevati da Marco Calabrò per quanto riguarda la riforma del Piano: da una parte il necessario accompagnamento di quelle realtà, soprattutto PMI, che ancora non hanno intrapreso un percorso di ammodernamento necessario che si è voluto stimolare con l’introduzione del piano dal 2017, dall’altra ragionare anche sui temi principali che guidano le scelte strategiche di investimento dell’Europa, il digitale e gli investimenti green.
Per quanto riguarda il digitale sarà necessario lavorare sul fronte delle agevolazioni dei beni immateriali, anche attraverso l’aggiornamento delle tecnologie inserite nell’allegato B; per quanto riguarda gli investimenti green sarà necessario aprire la strada per dar vita al restyling green del Piano Transizione 4.0, che permetterà di estendere i crediti d’imposta agli investimenti funzionali alla green transition, allo sviluppo sostenibile e all'economia circolare.

La revisione del Piano Transizione 4.0 potrebbe così avere un impatto significativo sull'industria italiana, aiutando le imprese a diventare più competitive a livello internazionale e a contribuire alla transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.

Proprio in vista della revisione del Piano Transizione 4.0, Ucimu – Sistemi per Produrre, l'associazione di categoria che rappresenta l'industria italiana della macchina utensile, ha presentato al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso una proposta per riformare il Piano Transizione 4.0. 
In particolare, la proposta di Ucimu prevede: 
  • un maggiore sostegno finanziario per le imprese che investono in tecnologie avanzate con l'obiettivo di creare nuovi servizi che aumentano la competitività aziendale, con un'attenzione particolare alle PMI;
  • un secondo incentivo proposto legato al concetto di sostenibilità del prodotto, ciclo di vita della macchina e del suo impatto sull’ambiente.
Altro discorso è il tema Formazione 4.0, per il quale il sottosegretario del MIMIT Massimo Bitonci, il 23 gennaio durante il 6° Forum nazionale dei commercialisti ed esperti contabili, ha dichiarato la necessità di trovare una soluzione per supportare le imprese.
Secondo Bitonci in primavera, tra aprile e maggio, potrebbero esserci le condizioni per un nuovo provvedimento post-crisi, che rifinanzierà la Nuova Sabatini e il bonus formazione 4.0,  per stimolare la crescita e cogliere le opportunità aperte dai primi segnali di ripresa.
Questo punto è stato in realtà superato dall'intervento di Marco Calabrò durante il convegno tenutosi il 23 marzo 2023. L'annuncio del Dirigente del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha riguardato la mancata proroga della misura per la formazione 4.0 per il 2023. Secondo le sue dichiarazioni, la mancanza di risorse e la necessità di rivedere la misura per garantire un'acquisizione di competenze più qualificate sono alla base di questa decisione.
Il dirigente del MIMIT ha sottolineato la necessità di andare oltre il semplice utilizzo dei macchinari, per fornire competenze più avanzate e specialistiche ai lavoratori, per cui sarà necessaria una rielaborazione di questa misura, cercando di rilanciarla con maggiore efficacia. Non è stata fornita una data precisa per il rilascio della nuova misura, ma si prevede che sarà presentata entro la fine dell'anno.
La rielaborazione della misura dovrebbe concentrarsi sulla formazione di competenze più specializzate e avanzate, per garantire che i lavoratori siano in grado di utilizzare al meglio le tecnologie in azienda. Ciò dovrebbe tradursi in una maggiore produttività, efficienza e competitività per le aziende che investiranno nella formazione 4.0.