ARTICOLO ATTIVO
28/09/2022
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

CERTIFICAZIONE DEGLI INVESTIMENTI PER I CREDITI D’IMPOSTA: IN ARRIVO IL DPCM

Pronta la bozza del DPCM preparata dal ministero dello Sviluppo economico contenente le regole per l’albo dei certificatori e i contenuti della certificazione introdotta dal DL Semplificazione fiscale 
È pronta la bozza di DPCM per dare certezza alle imprese che intendono sfruttare i crediti di imposta per la ricerca e sviluppo e mettersi al sicuro tramite la certificazione.
I crediti di imposta interessati dal DPCM sono quelli in vigore per gli investimenti in R&S, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica, innovazione per obiettivi 4.0 e di transizione ecologica. 
La platea dei certificatori è ampia, potranno iscriversi all’Albo dei Certificatori presso il MISE, le persone fisiche già iscritte in albi, banche dati o elenchi istituiti da altre amministrazioni centrali o dalle Regioni per la valutazione di iniziative di ricerca finanziate da incentivi pubblici, purché nei due anni precedenti abbiano valutato almeno 10 progetti. Sono ammesse anche le società di capitali specializzate in consulenza alle imprese, sempre con il vincolo dei 10 progetti già valutati, i Competence center e i centri di trasferimento tecnologico 4.0, gli European digital innovation hub, le università e gli enti pubblici di ricerca.
La certificazione potrà essere richiesta dai soggetti che hanno già effettuato o che intendono effettuare investimenti, facendo richiesta direttamente al Mise tramite un modello che sarà definito con successivo decreto direttoriale. 
Nel decreto saranno contenute anche le modalità informatiche e i termini per la presentazione delle domande di iscrizione all’albo dei certificatori e si dovranno stabilire le procedure attraverso le quali dovrà essere inviata al Mise la certificazione.
La certificazione dovrà contenere almeno cinque punti:
  • le informazioni sulle capacità organizzative e le competenze tecniche dell’impresa, per attestarne l’adeguatezza rispetto agli investimenti;
  • la descrizione dei progetti o sottoprogetti in corso o programmati;
  • le motivazioni tecniche sulla base delle quali viene attestata la sussistenza dei requisiti per accedere al credito d’imposta;
  • la dichiarazione del certificatore in cui assicura di non versare in situazioni di conflitto di interesse e comunque di non avere rapporti diretti o indiretti con l’impresa certificata;
  • ulteriori elementi descrittivi utili all’attività di vigilanza e controllo da parte del Mise e dell’Agenzia delle entrate.
Si attende la disponibilità della bozza definitiva di DPCM con ulteriori dettagli.