31/10/2025 - ATTIVO - NEWS AGEVOLA


Politica industriale e transizione verde nel DDL della Legge di Bilancio 2026

Il Ministro del MIMIT ha presentato le misure per imprese, ZES e transizione 5.0: oltre 9 miliardi tra incentivi e nuovi strumenti per la crescita
La Legge di Bilancio 2026 si conferma lo strumento cardine attraverso cui il Governo intende rilanciare la politica industriale italiana, con un pacchetto di misure che coniuga rigore contabile e sostegno agli investimenti produttivi.
Nel corso del Made in Italy Summit 2025, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha delineato le priorità strategiche dell’esecutivo, indicando nel nuovo incentivo che sostituirà il Piano Transizione 5.0 – strutturato in forma di iperammortamento – l'intervento più importante della manovra economica, con una dotazione di 4 miliardi di euro destinati alla digitalizzazione e alla sostenibilità delle imprese.

UN PIANO DA OLTRE 9 MILIARDI PER IL RILANCIO PRODUTTIVO
Secondo Urso, la dotazione complessiva a sostegno del sistema produttivo nel DDL di bilancio supera i 9 miliardi di euro e comprende, oltre al sopracitato iperammortamento, i principali strumenti già conosciuti e molto apprezzati dalle imprese:
  • Credito d’imposta ZES Unica, con risorse per 4 miliardi di euro;
  • Nuova Sabatini, rifinanziata con 750 milioni di euro nel biennio 2026-2027;
  • Contratti di Sviluppo, con una dotazione di 550 milioni di euro;
  • Fondo per il turismo alberghiero, con 150 milioni di euro.
Il Ministro ha sottolineato che, per questi strumenti, il Governo punta a semplificare le procedure e velocizzare la gestione, in modo da sostenere la competitività del tessuto produttivo e l’attrattività del Paese.

IL NUOVO IPERAMMORTAMENTO: IL CUORE DELLA MANOVRA
Il nuovo schema di iperammortamento, previsto all’art. 94 del disegno di legge, segna il passaggio dai crediti d’imposta dei piani Transizione 4.0 e 5.0 a un sistema di maggiorazione del costo dei beni strumentali ai fini delle imposte sui redditi.
L’incentivo, valido per gli investimenti effettuati nel 2026, introduce aliquote fino al 220% per i progetti che comportano obiettivi di efficientamento energetico e si applica sia ai beni materiali e immateriali 4.0, sia ai beni per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.

L'obiettivo dell'intervento – ha dichiarato Urso – è dare continuità al percorso di transizione digitale ed ecologica, sostenendo le imprese che investono e rendendo il sistema più snello e coerente con le esigenze di bilancio.

RIGORE DI BILANCIO E SOSTEGNO ALLA CRESCITA
Pur in un quadro di finanza pubblica limitato, il Ministro ha rivendicato la capacità di coniugare rigore e crescita. «Le imprese – ha ricordato – ci hanno posto un obiettivo ambizioso: 8 miliardi nei prossimi tre anni per un piano triennale per l’industria».
A fronte di risorse ridotte rispetto alle fasi precedenti del PNRR, la strategia del MIMIT punta a garantire stabilità e prevedibilità nel sostegno agli investimenti, distribuendo gli effetti finanziari dell’iperammortamento su più esercizi.

Il Ministro ha inoltre richiamato alcuni indicatori economici a conferma della solidità del quadro macroeconomico:
  • inflazione scesa all’1,6%;
  • spread ridotto da 238 a 78 punti;
  • Borsa italiana raddoppiata in tre anni.
Dati che, secondo Urso, dimostrano che la politica economica del Governo sta creando le condizioni per una crescita sostenibile.

COMPETITIVITÀ EUROPEA E NEUTRALITÀ TECNOLOGICA
Urso ha affrontato anche il tema della competitività industriale europea, ricordando come la revisione del Green Deal e delle regole sulle emissioni di CO₂ rappresenti una tappa decisiva per il futuro del manifatturiero.
«L’utilizzo di ogni tecnologia sostenibile sul piano ambientale – ha dichiarato – compresi i biocarburanti, consentirà di non penalizzare le imprese europee».

Questa posizione, condivisa con la Germania, ha contribuito – ha aggiunto – a orientare la Commissione verso un approccio di neutralità tecnologica, che possa salvaguardare la competitività dell’automotive e della siderurgia europea.

Nel suo intervento, il Ministro Urso ha ribadito la volontà di rafforzare la politica industriale italiana come pilastro strategico dell’economia nazionale e motore della transizione verde e digitale. Un approccio che mira a restituire al sistema produttivo italiano centralità e fiducia, in un equilibrio tra rigore finanziario e rilancio della crescita.





Fonte istituzionale: MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY