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24/03/2025
MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY

Transizione 5.0: la rimodulazione delle risorse sarà definita nelle prossime settimane

Le richieste per il credito d'imposta 5.0 sono ancora insufficienti. Il Governo valuterà nel prossimo mese la riprogrammazione dei fondi sulla base del tiraggio delle adesioni
Il Piano Transizione 5.0 rischia di perdere una parte consistente della propria dotazione finanziaria, pari a 6,3 miliardi di euro. A causa di una partenza rallentata e di un utilizzo delle risorse ancora molto al di sotto delle aspettative, nonostante le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, il Governo sta valutando una riprogrammazione dei fondi non spesi. 
L’ipotesi attualmente sul tavolo è quella di un definanziamento fino a 3 miliardi di euro, ma la cifra dovrà essere confermata nelle prossime settimane sulla base dell’effettivo andamento delle richieste. Lo ha dichiarato Marco Calabrò, Capo Dipartimento per le politiche per le imprese del MIMIT, in due recenti interventi pubblici: il roadshow PNRR organizzato a Bari e l’Industry 4.0 360 Summit.

ROADSHOW PNRR A BARI: TAGLIO DA QUANTIFICARE
Durante il terzo roadshow sul PNRR, Calabrò ha confermato che la misura non sta raggiungendo il livello di adesione necessario per utilizzare l’intera dotazione finanziaria disponibile, anche se da inizio anno si è verificato un incremento delle richieste grazie agli accorgimenti introdotti dalla Legge di Bilancio 2025. Secondo i dati GSE aggiornati al 17/03, infatti, rispetto al 2024:
  • 1.930 progetti presentati (erano 1.717 l’11/03, +12%);
  • 573 milioni di euro di crediti d’imposta prenotati (da 516 milioni, +11%), pari a meno del 9% dei 6,3 miliardi complessivi stanziati.
Nonostante l’accelerazione, il ritmo attuale non consente di raggiungere l’obiettivo di spesa entro la scadenza del 31/12/2025. Anche ipotizzando un raddoppio dell’andamento mensile – ora attestato su circa 125 milioni di euro – la spesa finale difficilmente supererebbe i 2,7-2,8 miliardi.

Per questo motivo, ha spiegato Calabrò, almeno 3 miliardi di euro saranno oggetto di riprogrammazione, come già anticipato dal ministro per il PNRR Tommaso Foti. La cifra, tuttavia, sarà confermata solo nelle prossime settimane, sulla base dell’andamento effettivo delle prenotazioni del credito 5.0.

Le opzioni al vaglio per la riallocazione delle risorse includono:
  • i Contratti di Sviluppo;
  • nuovi incentivi per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, qualora la misura dimostri efficacia.
INDUSTRY 4.0 360 SUMMIT: SOLO UN AUMENTO DEL TIRAGGIO POTRÀ SALVARE LA PROROGA
Intervenendo all’Industry 4.0 360 Summit, Calabrò ha ribadito la stessa posizione: servono numeri immediati e convincenti, altrimenti non sarà possibile né evitare il taglio ingente di risorse né valutare una proroga.

In particolare, ha chiarito che un’estensione di 4 mesi per il completamento degli investimenti - fino al 30/04/2026 - è tecnicamente possibile, ma richiederebbe 1 miliardo di euro di risorse aggiuntive a carico del bilancio nazionale. Pertanto, la decisione sarà presa solo se nelle prossime settimane la misura dimostrerà un effettivo aumento delle domande.

Calabrò ha anche evidenziato un altro aspetto fondamentale relativo alla riprogrammazione dei fondi, ossia che le risorse del Piano 5.0 non potranno in alcun modo confluire nel Piano Transizione 4.0, perché:
  • provengono dal programma RepowerEU;
  • sono vincolate a interventi con finalità 100% green (sostenibilità ambientale), mentre il piano 4.0 ha un’impostazione centrata sulla transizione digitale, non compatibile con i criteri ambientali richiesti.
Il Governo, ha sottolineato Calabrò, nel prossimo mese si riserverà di valutare se il rinnovato interesse per la misura potrà effettivamente tradursi in una maggiore prenotazione delle risorse, al fine di consolidare o meno la cifra preventivata per il taglio dei fondi pari a 3 miliardi di euro.

Nel frattempo, si attende la pubblicazione di un nuovo decreto attuativo, l'aggiornamento della circolare operativa della misura e nuove FAQ, nonché nuove istruzioni operative da parte del GSE per aggiornare le procedure sulla sua piattaforma telematica. 


Fonti: Il Sole 24 Ore, Innovation Post