18/12/2025 - ATTIVO - NEWS AGEVOLA
Iperammortamento 2026–2028: nuovi Allegati A e B in discussione
Gli emendamenti al DDL di Bilancio 2026 aggiornano il perimetro dei beni agevolabili, ma il quadro non è ancora definitivo
Nel corso dell’esame della Legge di Bilancio 2026 in Commissione Bilancio del Senato, il Governo ha presentato emendamenti che intervengono in modo significativo sull’iperammortamento, prevedendo non solo l’estensione temporale della misura, ma anche una profonda riscrittura degli Allegati A e B alla Legge n. 232/2016, che definiscono il perimetro dei beni materiali e immateriali agevolabili nell’ambito del piano Industria 4.0.
È tuttavia importante chiarire che le modifiche agli allegati non sono ancora definitive: i testi sono attualmente oggetto di discussione parlamentare e potranno essere confermati, modificati o riformulati nel prosieguo dell’iter della manovra, prima dell’approvazione finale della Legge di Bilancio.
Gli Allegati A e B, che definiscono l’elenco dei beni materiali e immateriali agevolabili, non venivano aggiornati in modo strutturale dal 2016. Gli emendamenti presentati mirano a colmare questo gap, allineando il perimetro dell’iperammortamento alle tecnologie oggi effettivamente utilizzate nei processi produttivi.
ALLEGATO A: INFRASTRUTTURE DIGITALI E NUOVI BENI MATERIALI (PROPOSTA)
Per i beni materiali, la riformulazione dell’Allegato A — così come proposta negli emendamenti — introduce un ampliamento significativo del perimetro agevolabile.
Tra le principali novità attualmente in discussione figurano:
- l’introduzione di un nuovo gruppo di beni dedicato alle infrastrutture digitali, come server GPU, sistemi HPC e soluzioni di edge computing industriale;
- l’inclusione di reti di connettività industriale avanzata, come 5G private e Wi-Fi industriale di nuova generazione;
- l’agevolabilità di hardware per la cybersecurity OT/IT e di impianti HVAC evoluti;
- il riconoscimento degli interventi di revamping degli impianti esistenti tramite componentistica meccatronica ad alta efficienza.
Rimangono invece esclusi, anche nella proposta attuale, i dispositivi di produttività individuale e i beni non direttamente integrati nei processi produttivi.
ALLEGATO B: SOFTWARE E TECNOLOGIE DIGITALI AVANZATE (PROPOSTA)
La riformulazione dell’Allegato B, anch’essa ancora in fase di approvazione, amplia in modo rilevante l’elenco dei beni immateriali potenzialmente agevolabili. Le proposte includono:
- software e piattaforme di intelligenza artificiale avanzata, inclusi sistemi di AI generativa e Large Language Models;
- soluzioni di digital twin e virtual industrialization;
- software per la sostenibilità e la gestione ESG, come strumenti di calcolo della carbon footprint e di analisi LCA;
- piattaforme per la condivisione sicura dei dati di filiera e i data spaces conformi agli standard europei;
- applicazioni di realtà estesa (AR/VR/MR/XR) e strumenti low-code/no-code per l’industria.
Anche in questo caso, resta confermata — nella formulazione attuale — l’esclusione dei software gestionali generalisti non direttamente funzionali ai processi produttivi.
INTERCONNESSIONE E REQUISITI APPLICATIVI
Qualora le modifiche venissero confermate, resterebbero comunque centrali i requisiti di interconnessione, integrazione e coerenza funzionale tra beni materiali e immateriali, aspetti che dovranno essere chiariti nel dettaglio dal decreto attuativo del MIMIT, di concerto con il MEF.
Senza tali chiarimenti, le nuove categorie di beni rischierebbero di rimanere di difficile applicazione sul piano operativo.
La riscrittura degli Allegati A e B rappresenta uno dei passaggi potenzialmente più rilevanti della Manovra 2026 sul fronte degli incentivi agli investimenti. Tuttavia, fino alla conclusione dell’iter parlamentare e all’adozione dei provvedimenti attuativi, le imprese sono chiamate a considerare queste novità come ipotesi in evoluzione, non come regole già operative.
Fonte istituzionale: SENATO